giovedì 24 aprile 2014

Conferenza Stato–Regioni sul lavoro e vertenza Ittierre. Doppio confronto a Roma su temi sociali dirimenti per il Molise

Il Ministero del Lavoro ha trasmesso formalmente alla Regione Molise la convocazione per la trattazione della vertenza Ittierre in programma oggi, 24 aprile a Roma per procedere all’esame sindacale congiunto finalizzato alla collocazione in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi di poco meno di 700 unità lavorative.









Una vicenda sociale dai risvolti drammatici per la Provincia di Isernia e per il Molise con nuclei familiari rimasti privi di prospettive che necessitano di essere messi in sicurezza almeno per ciò che concerne la tutela del reddito.

Su questo aspetto è fondamentale la cooperazione tra istituzioni locali, sindacati e lavoratori, perché come conferma la riunione del pomeriggio della IX Commissione della Conferenza Stato – Regioni è in atto un processo riformatore in materia di ammortizzatori sociali che merita di essere seguito con attenzione senza dare nulla per scontato.

Già in occasione della proroga di tre mesi della cassa in deroga per i 106 addetti di Esattorie è stato più difficile del previsto acquisire l’orientamento favorevole del Ministero, nel mentre si moltiplicano in diverse Regioni italiane i controlli della Guardia di Finanza su pratiche di cassa integrazione con acquisizioni di documenti e di verbali di esame congiunto.

Per questo il Disegno di Legge di riordino della materia rappresenta uno snodo delicato per il Molise, viste le migliaia di lavoratori che beneficiano degli ammortizzatori sociali ordinari, straordinari e in deroga.

È utile ed opportuno agire in modo efficace nelle dinamiche parlamentari di conversione in legge del provvedimento, evitando di concentrare aspettative eccessive sugli strumenti di sostegno al reddito della Regione assolutamente inconsistenti come è facile desumere dalla lettura del Bilancio 2014.

A ciò deve aggiungersi una linea di rigore imposta dalle politiche di contenimento della spesa pubblica che vieta alle Regioni di partecipare alla costituzione di società ed impedisce erogazioni dirette o indotte ad imprese.

È preferibile concentrare energie e determinazioni nei luoghi ove si può incidere sulle tutele delle nostre comunità più che persistere in sollecitazioni di stampo assistenziale vietate dalle norme ed in contrasto con l’austerità del Governo Renzi.

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